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Giampietro Agostini photography
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Testo di Filippo Maggia
Paesaggi Fluttuanti, Charta, 2000


Giampietro Agostini - Paesaggi fluttuanti

[...] fotografo trentino si interroga sulla sacralità del luogo e sulle mutazioni che negli anni sono intervenute, sulla difficile convivenza fra culto religioso e tutto ciò che oggi fa da contorno al Santuario della Madonna Nera di Oropa: ristoranti e bar, trattorie qui e là, negozi di souvenirs d'ogni genere che ospitano addirittura la Barbie. Una fotografia in cui un manifesto che pare stropicciato nasconde il piazzale - "Visitate Oropa, il grandioso Santuario alpino della Madonna bruna" - recita il testo - ben rappresenta questo stato di approssimazione e confusione, cui l'autore ha voluto contrapporre la tradizionale veduta panoramica in bianco e nero della conca ove, al fondo, si scorge la cupola della chiesa nuova cosi come deve apparire all'esausto pellegrino: meta agognata, finalmente a vista. Ancora, in altri due lavori, Agostini ripropone il medesimo schema: da un lato la vetrina di un negozio coloratissima e colma di oggetti, vasi e vasetti, tazzine, statuine, Madonne e Madonnine in tutti i formati, finanche il puzzle di Oropa; e dall'altro una Madonna, minuta, un po' nascosta, di nuovo ritratta in bianco e nero, con alcuni Rosari lasciati appesi, e un'edera a proteggerla. Infine, una croce: trovata per caso, prima immaginata e poi riconosciuta, risultato di un'impalcatura pubblicitaria smontata e lasciata lungo il percorso che porta alle cappelle. Muovendo da dentro a fuori, dal Santuario verso la montagna. Agostini di fatto opera una scelta, riconoscendo alla natura e al paesaggio il ruolo primario nel gestire il secolare patrimonio di spiritualità che dalla Madonna Nera si propaga: nelle piccole cose, nei singolari accadimenti, e senz'altro lungo i sentieri piuttosto che nel rito di massa è possibile rintracciare l'essenza primordiale della fede.